Frasi ed aforismi di piloti.

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  1. TheMadPianist
     
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    "Con una macchina dalle prestazioni simili ho battuto Vettel, ma ora sto combattendo contro Newey e al momento non riesco a competere."

    (Fernando Alonso.)

     
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    "Le prime curve sono anche carine ma per il resto è una merda".
    Kimi Raikkonen sulla pista Abu Dhabi
     
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  3. ale9357
     
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    CITAZIONE (Lestart @ 3/11/2012, 23:00) 
    "Le prime curve sono anche carine ma per il resto è una merda".
    Kimi Raikkonen sulla pista Abu Dhabi

    IDOLO :ave: :ave:
     
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  4. Alef1fañ
     
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    Che personaggio Kimi.... mai una parola fuori posto contro la squadra e sempre pungente in queste occasioni. Mi manca... :)
     
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  5. TheMadPianist
     
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    CITAZIONE (Lestart @ 3/11/2012, 23:00) 
    "Le prime curve sono anche carine ma per il resto è una merda".
    Kimi Raikkonen sulla pista Abu Dhabi

    Il miglior commento possibile.
     
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  6. TheMadPianist
     
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    Aggiungerei altre due frasi del week-end di Räikkönen:

    Stella Bruno: "Secondo chi è più forte tra Vettel ed Alonso?"
    Kimi Räikkönen: "Dovresti saperlo te che fai la giornalista...".

    Please, just leave me alone. I know what to do. (parlando via radio al "muretto").
     
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  7. Alef1fañ
     
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    Per chi non mastica Inglese come me , le citazioni di Kimi

    ‘lasciatemi guidare in pace, esponetemi solo il cartello con i distacchi dal secondo" (Kimi Raikkonen Team Radio)
    ‘lo faccio sempre, non c’è bisogno che me lo ricordiate" (Kimi Raikkonen Team Radio , quando gli viene chiesto di gestire la temperatura delle gomme)
    "Kimi emozionato per la vittoria?" (David Coulthard) ‘Neanche tanto" (Kimi Raikkonen)

     
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  8. TheMadPianist
     
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    La "modestia" di Iceman :asd: :asd: :

    Giovannelli: "Kimi, chi è il tuo idolo?"
    Räikkönen: "Nessuno, io sono Kimi Räikkönen."
     
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    Direttamente dal DVD ufficiale della stagione 2012. Gp del Belgio, team radio a Kimi in cui dicono che deve passare Hulkenberg perchè Schumacher dietro si fa minaccioso. Risposta, come sempre spettacolare, di Kimi: "I know what i'm doing so be quiet - So cosa sto facendo perciò stà zitto" :avsd:
     
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    "È così facile uscire dalla traiettoria. Pizzicare anche solo un po' un marciapiede ti fa volar via, e non c'è nulla che tu possa fare. Puoi finire addosso ad un palo del telefono, un lampione, in un hotel o in un night club." (Graham Hill sul Circuito di Montecarlo)
     
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    "That idiot would have crashed into me if I hadn't gone straigh // Quell'idiota si sarebbe schiantato su di me se non fossi andato dritto ".
    Raikkonen sul lungo alla chicane dopo il tentativo di sorpasso da parte di Perez :asd:
     
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    "La macchina da corsa è molto simile a una donna. È parecchio sensibile. Nervosa. Facilmente irritabile. Alle volte risponde in maniera docile. In altre invece molto aggressivamente. Certe volte per tirar fuori il meglio da essa devi convincerla, quasi carezzarla, per fare le cose che vuoi tu. E pur dopo tutte queste cose, con la macchina che sembra comportarsi come vuoi tu, d'improvviso e assai repentinamente si imbizzarrisce per far qualcosa di imprevisto e brutale." (Jackie Stewart)

    Ciò che ho fatto è fatto ed è corretto. Ho vinto la corsa sulla pista. Mi hanno tolto il gusto della vittoria, non sono potuto andar sul podio e celebrare con i miei tanti fan sulle tribune e con i miei meccanici. Per quanto riguarda l'incidente, quello era l'unico punto in cui poter superare, e la persona che non sarebbe dovuta essere lì ha chiuso la porta, tutto lì.” (Ayrton Senna, Suzuka 1990)

    Vincere con la Ferrari è speciale, qualcosa che non potrai mai eguagliare con qualsiasi altro team.” (Jean Alesi)

    All'ultimo giro sento il team che per radio ha incominciato ad urlarmi ‘Spingi, spingi... Nigel si sta fermando’. È stata una grande – e bella! – sorpresa.” (Nelson Piquet, Montréal 1991)

    "Alla cerimonia del podio un migliaio di Tifosi, felici per l'annuncio che l'anno dopo avrebbe corso per la Ferrari, gli urlò "Coppa, coppa, coppa!". Alain (Prost) fu così emozionato per la reazione dei suoi nuovi fan che si sentì moralmente obbligato a passar loro il trofeo nonostante sapesse della rigida politica dei trofei che aveva la Mclaren (tutti i trofei vinti, sia quelli riservati ai costruttori che quelli vinti dai piloti, appartenevano alla scuderia). Ron Dennis, visibilmente contrariato, guardò la coppa volare giù dal podio. Ebbi modo di guardare la scena intera dal piccolo corridoio che separava il podio dalla stanza della direzione gara; tentai di parlare a Ron quando si diresse verso il podio, ma non sembrava prestare affatto ascolto. Non credo di averlo mai visto così contrariato lungo tutti gli anni in cui lavorai con lui. Quando Prost ritornò dalla festa del podio, Ron lanciò il trofeo costruttori sui piedi di Alain e fortunatamente i suoi riflessi gli consentirono di riprenderlo al volo.
    Alain rimase tra la confusione della reazione di Dennis e la felicità della vittoria, non capendo cosa avesse commesso per scatenare una tale veemente reazione. "Ma cosa avrei dovuto fare?" chiese "L'anno prossimo guiderò una Ferrari, sicuramente capirà" "NO," risposi, "credo che sia andato su tutte le furie perché hai mostrato a tutti che non ti interessa della vittoria di una McLaren."
    Più tardi riuscii a trovare Ron per cercare di spiegargli le ragioni del gesto di Alain, ma considerando la caratura e le doti del Dennis uomo d'affari e team manager, per lui fu assai difficile capire. Da quel momento il legame d'amicizia che c'era tra i due si allentò ancora di più.
    La coppa andò distrutta tra il clamore della folla, andò letteralmente in pezzi! Vidi la parte superiore andare da una persona, i manici a un'altra, la base da qualcun'altro ancora etc. Fu bello per Alain sapere che ebbi modo di ricevere parecchie telefonate di tifosi italiani che offrirono di pagare per una replica del trofeo. Avevo già predisposto di farne costruire la copia esatta, aspettando l'occasione giusta per Alain di riconciliarsi con Ron e consegnargliela. Purtroppo passarono lunghi anni, e Alain finalmente gliela donò nella festa di Natale del 1995 al Science Museum di Londra, quando ritornò alla McLaren come consulente del team.
    " (Jo Ramirez, dopo la vittoria di Prost a Monza '89)

    Dopo un giro di qualifica a Monaco, non sei in grado di analizzare immediatamente cosa hai realizzato in pista. Devi aspettare e recuperare prima di poter riflettere nitidamente. Ma Senna era un caso a parte. Lui sarebbe uscito subito dalla macchina e avrebbe iniziato ad analizzare il suo giro in maniera incredibilmente razionale. Avrebbe detto che il motore non rispondeva bene alla prima curva, e che quindi ci sarebbe stata da aumentare la miscela aria/benzina per la seconda curva. E alzarla ancora per la terza e così via. Quando lo sentivo parlare così nel briefing tecnico, ogni volta pensavo che stesse sbagliando approccio! Senna a Monaco era di un altro mondo.” (Gerhard Berger)

    "Una volta ero superstizioso. Non buttavo mai via i guanti con cui avevo vinto una gara ad esempio, non parliamo poi delle scale, del gatto nero ecc... ma ora non lo sono più grazie a Fangio. Juan mi ha raccontato che una sera, prima di una corsa in Svizzera, è andato a fare un giro con la macchina sul circuito. Un gatto nero gli attraversa la strada, lui non riesce ad evitarlo e lo uccide. Trema. La notte non riesce a dormire, al mattino apre le finestre e piove. Pensa, è la mia giornata... invece corre e vince. Da quel momento non è più stato superstizioso, e neppure io da quando me lo ha raccontato." (Emerson Fittipaldi)

    "Nel 1974 a Buenos Aires con la McLaren potevo vincere, invece in una curva stretta ho toccato il pulsante che in caso di emergenza abbiamo sul volante per spegnere il motore. Sono sceso e mi sono messo a guardare che cosa fosse successo e perché la macchina non andava più. Quando me ne sono accorto era troppo tardi. Il secondo a Brands Hatch, Hunt ha fatto un testacoda davanti a me e l'ho evitato per un miracolo con una manovra d'istinto, ma quando ho accelerato la macchina non andava e Depailler mi ha preso. Non sapevo cosa fosse successo, poi mi sono ricordato del '74 a Buenos Aires, ho toccato l'interruttore che avevo un'altra volta inavvertitamente azionato e la macchina è ripartita. Credo che cambierò posto all'interruttore, devo pensarci..." (Emerson Fittipaldi, 1979)
     
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    "Che mi piacerebbe avere due piedi, non sorprenderà nessuno, ma tra due normali e uno solo di Hamilton boia se mi accontenterei!! Fortissimo!"

    Alex Zanardi
     
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    Zanardi è un idolo, ti viene voglia di appendere un suo poster in camera, in garage, dove vuoi, solo per la capacità di saper guardare ironicamente al proprio incidente e scherzare sulle conseguenze che ha portato nella sua vita. Grande Pineapple :asd:
     
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103 replies since 4/6/2009, 13:38   22362 views
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